Le razze che fanno parte di questo gruppo appartengono alla famiglia dei cani da pastore e sono state selezionate per aiutare i pastori nella difesa del gregge dai predatori quali lupi, orsi e dai ladri di bestiame.
Si trovano in tutte le parti del mondo: citiamo le più famose come il Pastore Maremmano Abruzzese in Italia, il Pastore del Caucaso tra Asia e Europa, il Cane da montagna dei Pirenei in Francia, il Mastino dei Pirenei in Spagna, il Ciarplanina in Albania e Kosovo e Il Pastore dell’Asia Centrale.
I cani pastori guardiani degli armenti dalla quarta settimana di vita vivono con il gregge, senza contatti con umani o altre specie, ed hanno il compito di difenderlo da eventuali intrusi o predatori. All’arrivo di estranei minacciano avanzando, scattando in avanti ed eventualmente attaccando.
Nel testo “Piacere di conoscerti” della Dottoressa Garoni (1), a tal proposito si legge che: “Vengono introdotti nel gregge da cuccioli e imparano il mestiere dai cani più grandi. Il gruppo sociale è rappresentato dai cani adulti e dalle pecore che devono custodire. Seguono il gregge negli spostamenti lungo i pascoli e non possono allontanarsi, né tantomeno rincorrere le pecore per gioco o per nutrimento. Il loro compito è scrutare l’orizzonte, per badare che nessuno si avvicini”.
Le motivazioni, le vocazioni e le attitudini dei guardiani degli armenti
Per capire bene le caratteristiche di questi cani dobbiamo conoscerne motivazioni, vocazioni e attitudini.
- Le motivazioni sono tendenze innate, sono i target che il cane ricerca nel mondo e sono ciò che lo attiva maggiormente.
- Le vocazioni sono ciò a cui è interessato, gli ambiti in cui tende ad interagire e sono frutto della combinazione di diverse motivazioni.
- Le attitudini sono gli elementi di cui dispone ciascun soggetto per esprimere la propria vocazione.
I cani appartenenti a questo gruppo hanno proprio per selezione genetica, legata al lavoro a cui erano destinati, una forte motivazione territoriale, protettiva e affiliativa, un assetto diffidente e una grande vocazione a difendere il territorio unita ad autonomia decisionale ed una bassa vocazione a collaborare con il conduttore.
Ovviamente ogni cane ha poi la sua soggettività che lo rende unico e irripetibile.
Se vi capitasse di osservare da lontano l’atteggiamento di un cane guardiano vi apparirebbe addormentato, questo perché trascorre molto tempo sonnecchiando all’interno del gregge ma se percepisce l’avvicinarsi di estranei l’atteggiamento cambia molto rapidamente: l’estraneo viene osservato con attenzione e il cane si frappone fra estraneo e gregge e con la sua comunicazione lo allontana, come si vede bene in questo video:
I cani guardiani non si allontanano dal gregge, non inseguono i predatori e difficilmente passano all’attacco diretto, contano molto più sull’effetto dissuasivo dato dalla mole e dal lavoro di gruppo.
Anche nel nostro territorio, più precisamente nella valle dell’Orsigna, è presente un allevatore di capre che affida la tutela dei suoi animali ai cani guardiani, la cui presenza è segnalata da appositi cartelli di avvertimento: si tratta dell’ azienda Agricola “Il Merizzo” (maggiori info qui e qui)
Conoscere le caratterische di una razza è fondamentale per andare oltre al criterio estetico che potrebbe fuorviarci nella scelta del nostro compagno a quattro zampe. Infatti ci permette di capire di cosa hanno bisogno per vivere con noi una vita che li appaghi nei loro bisogni specifici.
Note Bibliografiche
1-Garoni, Elena. “Piacere di conoscerti. Capire i cani con le motivazioni di razza”. Edizioni Tea – https://amzn.eu/6gT4aqG