In collaborazione con Ambulatorio Veterinario Talini
Sono delle spighe appartenenti a delle piante che troviamo principalmente nei nostri parchi nel periodo primaverile ed estivo. Considerati pericolosi per i nostri animali perché con molta facilità possono essere inalati, possono entrare nel condotto uditivo, nell’occhio o nei genitali e penetrare attraverso la cute.
Solitamente il forasacco rimane attaccato al pelo del cane, crea poi un forellino dal quale penetra nel sottocute. Per la sua forma particolare e la presenza di piccolissime “spine” si muove soltanto in una direzione. Una volta entrato, la via d’ingresso tenderà a chiudersi e dopo poco si noterà la comparsa di un rigonfiamento che il cane avrà la tendenza a leccare. A questo punto diventa necessario rivolgersi al proprio veterinario per localizzarlo ed estrarlo.
Ricordatevi di controllare sempre i vostri cani dopo le passeggiate e ponete particolar attenzione agli spazi interdigitali, le pieghe cutanee ascellari, inguinali e genitali.
Vediamo nel dettaglio dove possono infilarsi i forasacchi e quali sono i campanelli d’allarme che i nostri cani ci mandono:
- Orecchio: il cane tenderà a scuotere e a rotare la testa verso l’orecchio interessato. Non è una situazione di estrema urgenza anche se la spiga, se non rimossa, può lesionare la mucosa e il timpano. Un consiglio: tenere rasata la zona dell’ingresso del condotto uditivo.
- Naso: il cane inizierà a starnutire arricciando il naso dalla parte in cui è entrato il forasacco. Si può avere sanguinamento dalla narice interessata. Gli starnuti possono diventare sporadici, ma è sempre consigliato fare un controllo accurato. La visita andrà eseguita in anestesia perciò se avete il dubbio che il vostro cane possa avere un forasacco nel naso tenetelo digiuno e fissate un appuntamento dal vostro veterinario. Talvolta grazie agli starnuti il forasacco avanza fino alla rinofaringe e viene deglutito, in questo caso il pericolo è passato. Un consiglio: evita di portare il tuo cane in zone in cui è appena stata tagliata l’erba.
- Occhio: il forasacco solitamente si localizza nella terza palpebra. L’occhio interessato apparirà chiuso con lacrimazione abbondante. È necessaria la rimozione dal veterinario per evitare la formazione di ulcere corneali e cheratocongiuntiviti.
- Polmone: il sintomo che compare è tosse secca talvolta con presenza di sangue. In questi casi la rimozione avviene tramite anestesia generale ed è consigliato non temporeggiare, porta subito il tuo cane dal veterinario! Quando il forasacco procedendo passa nel tessuto polmonare il cane smette di tossire e spesso si ha la formazione di un ascesso anche a distanza di mesi dal sintomo.
- Cute: Nella pelle il forasacco si aggancia la pelo, crea un forellino con la sua punta e con i movimenti del cane penetra nel sottoscute. Al rientro dalle passeggiate bisogna con cura controllare gli spazi interdigitali, le pieghe cutanee ascellari, inguinali e genitali. Se si nota la presenza della “coda” del forasacco si può estrarre prendendo la parte più vicina alla cute ( quindi non la coda ). Se invece è già entrato, il buco tenderà a chiudersi e dopo un pò si potrà notare la comparsa di una pustola, che il cane avrà la tendenza a leccare. A questo punto è necessario rivolgersi al veterinario per localizzarlo ed estrarlo. Il forasacco avrà la tendenza a spostarsi nei tessuti con la formazione di nuove e numerose fistole infette. L’ecografia spesso è di aiuto, permettendo di non dover agire alla cieca.
Nell’orecchio il forasacco può determinare diverse sintomatologie. Il cane ruota la testa dalla parte dell’orecchio interessato, la scuoterà spesso, sarà irrequieto. La presenza nell’orecchio può non essere una situazione di estrema emergenza e incredibilmente può accadere di ritrovarli in corso di visite di routine senza che il cane abbia manifestato nessun sintomo, quindi è opportuno controllare sempre tutti e due gli orecchi. La spiga non va da nessuna parte anche se talvolta può lesionare la mucosa e il timpano. Bisogna recarsi dal veterinario per l’estrazione ed è buona norma lasciare il cane digiuno perchè spesso si rende necessaria una sedazione.
Nell’occhio si localizza nel sacco congiuntivale o sotto la terza palpebra, di solito più frequente nel gatto. L’occhio interessato appare chiuso con lacrimazione abbondante.
Nelle tasche tonsillari e mucosa buccale sono più rari e solitamente la sintomatologia comporta pus e alitosi.
Articolo in collaborazione con:
Clinica Veterinaria Talini
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